Aprile 2006
La Fondazione accoglie una media da 55 a 60 persone tra bambini e adolescenti, con età che varia tra 1 e 18 anni. La loro scolarizzazione è molto variabile, ma il fattore che li accomuna è il loro basso livello scolastico. Solo tre adolescenti frequentano una scuola superiore e in ogni caso le loro conoscenze non corrispondo al livello che frequentano. Gli altri adolescenti frequentano le Medie, tra il 5° e l’ 8° livello.
I bambini tra gli 8 e 11 anni sono fuori corso, cioè sono indietro. La maggior parte frequenta la 2ª o la 3ª elementare e non sanno leggere e scrivere e sono pochi quelli che sanno scrivere il proprio nome.
Si percepisce che la maggior parte dei bambini di questa Fondazione sono analfabeti e hanno ricevuto un insegnamento precario. Hanno due insegnanti di sostegno, vincolati alla Prefettura Municipale di Vitoria di Santo Antao. Uno di loro fa l’orario di mattina e l’altro quello di pomeriggio, ma dalle informazioni ricevute, spesso non sono presenti e questo fattore non aiuta certo i bambini nel recupero scolastico.
Un altro problema che riguarda i bambini e parte degli adolescenti della Fondazione è la salute dentale. Tanti hanno delle carie e incominciano a perdere i denti. Sono stata informata che una equipe del PSF (Programma di Salute Famigliare) visita la Fondazione con regolarità, ma non mi è stato detto la frequenza di queste visite e nemmeno chi sono i componenti di questa equipe. Da quello che ho visto, però, direi che le visite non sono cosi frequenti visto che la salute dei bambini non è migliorata, cioè continuano ad avere i denti con le carie e altri problemi di salute.
Nella Fondazione i bambini sono divisi nel seguente modo: i più piccoli (1 – 7 anni), i medi (8 – 12 anni) e i più grandi (adolescenti). Il lavoro si sta svolgendo fondamentalmente con i bambini medi, soprattutto perché la maggior parte dei bambini della Fondazione sono in questa fascia di età. Peraltro la diversità di età fra di loro non è grande e questo fattore facilita lo sviluppo del lavoro.
Con i piccoli è più difficile lavorare, perché la differenza di età fra di loro è grande e in più ci sono sempre bambini nuovi che arrivano e altri che se ne vanno. I bambini arrivano in Fondazione, stanno lì poche settimane, dopodiché vanno via perché ci sono delle famiglie che vengono a prenderli, questo è un vero problema per lo sviluppo del lavoro. Per quanto riguarda gli adolescenti, sono stata informata che i ragazzi non vogliono partecipare alle attività. Uno dei motivi è il compito che ognuno di loro deve sviluppare durante la giornata.
Per quanto riguarda il lavoro, il metodo applicato è quello della dinamica di gruppo. E’ stato scelto questo metodo per facilitare il rapporto di gruppo proponendo delle attività in cui non c’è la necessità di leggere e scrivere. Attraverso il gioco si percepisce che i bambini hanno una grossa difficoltà nel relazionarsi, spesso usano delle parole offensive fra di loro. Quindi, tutte le attività svolte sono mirate fondamentalmente a rafforzare il concetto di gruppo. Se si tiene presente la vita e la storia di ognuno di loro è molto importante risvegliare e lavorare sul senso della collettività. Si lavora anche su altri concetti: vincoli affettivi, famiglia, regole di convivenza e amicizia sono alcuni esempi.
Bisogna sottolineare però che gli adolescenti non hanno dimostrato nessun interesse per partecipare alle attività proposte, gli incontri con i bambini medi hanno in comune la partecipazione di alcuni adolescenti, questo può essere considerato come un possibile risveglio d’interesse di alcuni di loro.
Qualche volta vengono realizzate attività parallele con i piccoli, anche se non è molto frequente perché sono bambini che si distraggono con facilità e questo fa in un certo modo che anche gli altri bambini (i medi) si disperdano, impedendo così lo sviluppo delle attività e del lavoro.
Aurea Cristina do Nascimento
Psicologa CRP/02 11.643
Seconda Relazione Dottoressa Aurea Cristina do Nascimento
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